IL MONITORAGGIO DELLA FAUNA MARINA NELL'AREA MARINA PROTETTA CAPO CARBONARA
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IL MONITORAGGIO DELLA FAUNA MARINA NELL'AREA MARINA PROTETTA CAPO CARBONARA
- 05-08-2017
- account_circlearea marina protetta
E’ ormai noto, come lo studio del cosiddetto “effetto riserva” sia lo strumento più consono per valutare il funzionamento e l’efficacia di un AMP in termini di protezione e gestione: il monitoraggio ed il confronto tra siti interni e siti esterni della riserva, consente di stabilire se ci sono differenze significative tra zone soggette a misure di tutela differenti e di valutare se un maggior livello di restrizioni favorisce realmente il miglioramento delle risorse naturali. La determinazione dell’effetto riserva sulle popolazioni ittiche costiere (abbondanza, biomassa e diversità), rappresenta quindi uno strumento efficace ed indispensabile ai fini della valutazione del funzionamento e dell’efficacia di un’AMP come mezzo di tutela e conservazione degli ecosistemi. Un risultato dell’“effetto riserva” è il così detto “effetto spillover” (traboccamento) la fuoriuscita di individui verso zone esterne dai siti di riserva integrale sino a oltre il confine dell’AMP. La conseguenza della migrazione di individui nelle zone circostanti all’ Area Marina Protetta si traduce in un beneficio in termini di resa nelle attività di pesca anche nelle aree limitrofe.
MONITORAGGIO FAUNA ITTICA
Il Visual Census, o censimento visuale, è una tecnica di campionamento non distruttivo che permette di censire la fauna ittica, senza alterare il fondale e gli organismi. Tale tecnica permette, tramite immersione in ARA lungo transetti prestabiliti a una profondità di circa 10 m, di acquisire una stima istantanea di abbondanza di alcune specie target presenti all’interno dell’AMP.
Altre specie target oggetto di monitoraggio sono:
RICCIO DI MARE PARACENTROTUS LIVIDUS
Da diversi anni l’AMP esegue il monitoraggio di questa specie con l’obbiettivo di fornire un quadro complessivo aggiornato dello stato della risorsa P. lividus (Riccio di Mare femmina). Nel corso del monitoraggio vengono valutate le abbondanze e le taglie di P. lividus in diverse zone dell’area protetta per valutare la variazione dei suddetti parametri nel tempo e nello spazio.
- La specie è inserita nella lista delle specie il cui sfruttamento è regolamentato (Annesso III del protocollo ASPIM).
NACCHERA DI MARE PINNA NOBILIS
Anche quest’anno si è implementato il monitoraggio di Pinna nobilis nell’area vasta tra Piscadeddus e Campulongu a 3 differenti profondità 5, 15 e 20 m. Negli anni passati sono state monitorate le aree di Fortezza Vecchia e Santo Stefano. Il fondale sabbioso e le rigogliose praterie di Posidonia oceanica presenti nell’AMP “Capo Carbonara” ospitano numerosi esemplari di Pinna nobilis, il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo (90-120 cm). Si tratta di una specie minacciata dalla raccolta per uso ornamentale e dall’azione meccanica accidentale delle ancore e dalle reti a strascico.
- La specie è inserita nella lista delle specie protette fornita dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE e nella lista delle specie minacciate (Annesso II del protocollo ASPIM).
