Estate 2013: interventi sulla fauna selvatica marina

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Estate 2013: interventi sulla fauna selvatica marina

Rete Regionale Conservazione Fauna Marina

Settimane movimentate per l'AMP Capo Carbonara che, a cavallo con le attività di monitoraggio e la piena stagione estiva, ha dovuto far fronte al susseguirsi di differenti eventi che hanno interessato la fauna selvatica marina. 

Gli interventi, che hanno coinvolto lo staff tecnico scientifico dell’AMP Capo Carbonara, il CFeVa, la CP e i comuni di competenza, sono stati in totale 6 in dieci giorni circa e hanno interessato 3 esemplari morti di tartaruga marina Caretta caretta e 2 Cetacei odontoceti dei quali uno appartenente alla specie costiera Tursiops truncatus e l’altro di dubbia identificazione a causa dell’avanzato stato di decomposizione.

Particolarmente curioso è stato l’intervento, a seguito di alcune segnalazioni, su un esemplare adulto di squalo blu (Prionace glauca).

Di seguito la descrizione degli eventi:

05.08.2013: rinvenuta la carcassa di un esemplare adulto di tursiope, apparentemente molto vecchio e in buono stato di salute presso la spiaggia del margine rosso, Quartu Sant’Elena; l’esemplare non presentava segni di dimagrimento, ferite esterne o traumi apparenti, ma perdeva sangue dal rostro e sangue misto a schiuma dallo sfiatatoio.  

05.08.2013: avvistata un’ulteriore carcassa di un cetaceo di medie dimensioni e in avanzato stato di decomposizione nel tratto di mare a largo di Solanas. La carcassa, dopo alcuni giorni, si è spiaggiata presso la scogliera di Torre Solanas e sarà rimossa solo nei prossimi giorni a causa delle condizioni meteo marine avverse delle settimane passate.

11.08.2013: recuperata carcassa di un esemplare di medie dimensioni appartenente alla specie Caretta caretta a seguito della segnalazione e trasporto della stessa presso il porto turistico di Porto Corallo da alcuni turisti in barca a vela. L’esemplare presentava lenza a palamiti sporgenti dal rostro, nonché escoriazioni diffuse lungo il piastrone ventrale e bocca. La carcassa è stata consegnata al C.Re.S. di Oristano per indagini a scopi scientifici.

12.08.2013: esemplare di piccole dimensioni appartenente alla specie Caretta caretta rinvenuta presso la spiaggia di Porto Corallo. L’esemplare, in avanzato stato di decomposizione, presentava anch’esso evidenti lesioni da impatto (p.e. imbarcazione, elica).

 E' un dato di fatto che le attività umane siano tra le principali cause di incidenti per questi animali (traffico nautico, pesca intensiva, inquinamento) che durante i mesi estivi raggiungono picchi ancor più elevati con lo sviluppo di attività ricreative come il diporto nautico (e quindi traffico e inquinamento acustico) e la pesca sportiva. 

14.08.2013: recuperata ulteriore carcassa di medie dimensioni appartenente alla specie Caretta caretta sempre nella zona di Porto Corallo – Villa Putzu. L’esemplare presentava evidenti lesioni quali la perdita completa degli arti anteriori e lesioni gravi sul carapace probabilmente effettuate da impatto con una imbarcazione. La carcassa è stata consegnata al C.Re.S. di Oristano per indagini a scopi scientifici.

16.08.2013: curioso avvistamento di un esemplare di medie dimensioni di squalo blu nei pressi dell’isola di Serpentara, A seguito di diverse segnalazioni della presenza dell’esemplare lo staff tecnico scientifico dell’AMP si è recato sul posto sia per verificare lo stato dell’esemplare e la veridicità della segnalazione sia per tranquillizzare gli utenti ed evitare condizioni di falsi allarmismi. L’esemplare, di circa 1,5 metri di lunghezza, accompagnato da due esemplari di pesci pilota, non presentava alcun segno di preoccupazione, sia per l’assenza di eventuali segni visibili quali ferite e/o simili, sia per la tranquillità con la quale l’esemplare ispezionava il fondale.

Nei confronti dello squalo blu non esiste una condizione di allarme. La verdesca, infatti, è classificata agli ultimi posti tra le specie di squali "pericolosi"; è una specie prevalentemente pelagica ed altamente prudente che evita il contatto con gli esseri umani che spesso risultano più pericolosi che preda appetibile per gli squali stessi; è, infatti, lo squalo maggiormente sottoposto alla pressione della pesca commerciale. Si stima che circa 20 milioni di esemplari all'anno vengano catturati ed uccisi e la sua presenza lungo la costa è spesso causa dell'azione dell'uomo.

RICORDA:

Se ti capita di incontrare tartarughe e mammiferi marini

  1. mantieni la tua imbarcazione a debita distanza;
  2. non intralciare il loro percorso e non effettuare cambi repentini di direzione;
  3. mantieni una velocità costante e moderata.

Inoltre...

non abbandonare i rifiuti quando ti capita di andare a pesca assicurati di aver rimosso tutto alla fine della tua attività...

Grazie per la collaborazione e buone vacanze!

Per saperne di più sulla Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina