A scuola per studiare delfini e balene
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Seminari promossi da Regione e rete delle Aree marine
Tutti a scuola di cetologia. Delfini, grampi, globicefali e magari anche le grandi balenottere che ogni tanto nuotano non lontano dalla costa (ma anche le tartarughe marine) non avranno più segreti per le forze di polizia che col mare e in mare hanno rapporti quotidiani. Uomini della Guardia costiera e del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, dell'Arma, della polizia di Stato e della Guardia di finanza e i vigili del fuoco parteciperanno agli stage promossi nell'ambito del Progetto comunitario Gionha (Governance and integrated observation of marine natural habitat) fatto proprio dalla Regione.
Il Piano
Sarà l'assessorato all'Ambiente ad avviare i seminari informativi e di sensibilizzazione per la salvaguardia della fauna marina protetta. Stage che coinvolgeranno in prima persona anche i pescatori sardi, eletti simbolicamente “ambasciatori del mare”.
Coinvolte oltre alla Sardegna, anche la Toscana, la Liguria e la Corsica. L'assessorato all'Ambiente avrà un partner d'eccezione. Si avvarrà infatti della collaborazione delle aree marine protette di Capo Carbonara, di Capo Caccia, di Tavolara-Punta Coda Cavallo, della Penisola del Sinis, dell'Asinara e del parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena. «Che insieme costituiscono la Rete regionale per la conservazione della fauna selvatica marina coordinata dal Servizio tutela della natura dell'assessorato regionale all'Ambiente e che si occupa della gestione delle emergenze in caso di spiaggiamenti e del soccorso degli animali in difficoltà», spiega il direttore dell'Area marina di Capo Carbonara, Bruno Paliaga. «Intorno alle area marine sono inoltre attivi diversi soggetti ad elevata specializzazione che collaborano, a diverso titolo. Si tratta dei presidi delle Asl, degli istituti zooprofilattici, della facoltà di veterinaria dell'Università di Sassari, della società Ittica Nora, della clinica dei Due Mari di Oristano».
Proprio all'Area marina di Villasimius è stata affidata l'attuazione delle azioni di informazione, sensibilizzazione e confronto dedicate agli operatori della pesca (singoli operatori e loro organizzazioni), ai corpi preposti alla sorveglianza in mare e agli stessi operatori delle aree protette e dei parchi nazionali.
Gli incontri
«I seminari - aggiunge Paliaga - sono stati organizzati a Cagliari, Oristano, Porto Torres, Olba e Alghero per riuscire a coprire l'intero territorio regionale e favorire la massima partecipazione. Sono incontri di informazione, formazione e aggiornamento sui temi riguardanti i cetacei che vivono in Mediterraneo e dunque sulle specie più rappresentate come tursiopi, stenelle, delfini comuni, grampi e globifcefali, pseudorche, balenottere comuni e minori, capodogli, ma anche sulle tartarughe marine e le specie come la caretta, la tartaruga verde e la liuto».
Mammiferi e tartarughe marine saranno di fatto “sezionati” per poterne conoscere l'anatomia, la biologia, la loro distribuzione in Mediterraneo, i problemi che questi animali devono affrontare. Ma si parlerà anche delle interazioni che esistono tra le loro specie e le attività umane, a cominciare dalla pesca professionale per finire con i fenomeni di inquinamento.
Il via alle lezioni è fissato per martedì alle 10 nella sala anfiteatro di viale Trieste a Cagliari. Le biologhe dell'Area marina protetta di Capo Carbonara, Francesca Frau e Francesca Cinti saranno le relatrici per agenti della forestale, della polmare, dei carabinieri e della finanza. Il giorno successivo, al mattino dalle 10 alle 13 in via dei Calafatti e nel pomeriggio dalle 15 alle 18 in viale Trieste, le ricercatrici terranno le loro relazioni per la Capitaneria di porto e per i pescatori.
(articolo odierno su L'Unione Sarda)
