Agenda 21

A sta per Agenda, cioè "cose da fare"; 21 per Ventunesimo, il secolo che si apre e nel quale gli impegni presi e le azioni individuate produrranno i loro effetti; L sta per Locale, volendo così indicare sia la dimensione territoriale del progetto, sia il percorso utilizzato che vede la partecipazione della popolazione locale, all'interno del Forum, attraverso l'ascolto e il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati rappresentativi dei vari interessi.

L'Agenda 21 è un documento programmatico per la realizzazione dello Sviluppo Sostenibile nel 21° secolo, che a livello locale trova attuazione nei progetti di Agenda 21 Locale (A21L).
Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri; questo porta alla ricerca di un equilibrio, stabile e positivo, tra gli aspetti economici, ambientali, sociali e istituzionali dello sviluppo.
L'Agenda 21 costituisce un importantissimo strumento per le amministrazioni locali per affrontare in modo partecipato e con il coinvolgimento dei rappresentanti della cittadinanza e dei settori economici le problematiche locali, attraverso una metodologia comunemente adottata che porti all'elaborazione delle proposte, da parte di amministratori, operatori e cittadini. Uno strumento per discutere e trovare insieme soluzioni che se imposte dall'alto trovano spesso resistenze e opposizioni.
Nelle scelte cruciali che riguardano il territorio l' ampia condivisione e l'attivazione di processi partecipativi non può che giovare all'intera comunità, perché la partecipazione aumenta il senso civico di appartenenza e la responsabilizzazione di tutti che in questo modo non rimandano unicamente ai politici la soluzione (o la non soluzione) dei problemi, ma che sono chiamati ad impegnarsi in prima persona e a dare il proprio contributo senza con questo sostituirsi al ruolo che gli amministratori devono svolgere nelle scelte di governo del territorio. Il processo di A21L parte da un'attenta analisi delle specificità e criticità delle condizioni dell'ambiente locale. Da qui si definiscono gli obiettivi di sostenibilità e si individua il programma delle azioni da realizzare, si produce cioè, quale risultato finale del processo, il Piano d'Azione Locale, che contiene gli obiettivi, le azioni, le responsabilità, i risultati da raggiungere, i tempi, gli indicatori di verifica per realizzare il modello di sviluppo sostenibile prefissato.

Agenda 21 è un documento che nasce nel corso della Conferenza dell'ONU su Ambiente e Sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, sottoscritto da oltre 170 Paesi di tutto il Mondo e confermato a Johannesburg nel 2002.
Nel capitolo 28 di questo documento viene riconosciuto il ruolo decisivo delle comunità locali nell'attuare le politiche di sviluppo sostenibile; molti problemi (economici, ambientali e sociali) hanno, infatti, origine a livello locale e possono più facilmente essere risolti con la cooperazione dei governi del luogo, si invitano, pertanto, le singole comunità a contribuire con l'adozione di una propria A21L, attraverso il dialogo con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese. Dal 1992 ad oggi sono circa 6500 le amministrazioni che in 113 Paesi hanno adottato A21L e il loro numero è in crescita continua.
Oggi in Italia sono oltre 700 gli Enti locali impegnati, almeno formalmente, nella realizzazione di processi di A21L, su un totale complessivo, a livello europeo, di circa 1880. Nel nostro Paese un notevole impulso all'adozione di tali processi si è avuto con il Bando del Ministero dell'Ambiente per il cofinanziamento dei processi di A21L, promosso a fine 2000, che prevedeva, quale requisito obbligatorio, l'adozione della Carta di Aalborg (con la firma della Carta, gli Enti locali si assumono l'impegno ad attuare l'Agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile).

il progetto è stato uno dei 548 ritenuti idonei, su un totale di 709 progetti pervenuti, per il Bando di cofinanziamento indetto dal Ministero dell'Ambiente per i programmi di sviluppo sostenibile e di attuazione di Agende 21 locali. Il Comune di Villasimius negli ultimi anni ha visto un crescente sviluppo delle attività connesse al turismo, con elevati flussi turistici concentrati nel periodo estivo.
L'ambito marino del comune di Villasimius è dal settembre 1998 Area Marina Protetta AMP "Capo Carbonara", l'Ente Gestore nominato è l'amministrazione comunale. L'area marina, oltre a perseguire obiettivi di tutela e salvaguardia delle risorse naturali e storico-culturali, promuove la nascita di attività orientate verso forme di sviluppo sostenibile.
Il Comune di Villasimius da tempo ha intrapreso numerose iniziative tendenti verso uno sviluppo locale sostenibile, con la consapevolezza che la continuità nella crescita turistica potrà essere duratura nel tempo e nello spazio a patto che sia data priorità d'azione alla tutela e valorizzazione del suo notevole patrimonio di bellezze naturali.
L'istituzione dell'AMP "Capo Carbonara" è uno dei principali risultati di tali azioni, nonché lo strumento per la futura promozione di uno sviluppo turistico sostenibile.
L'attivazione dell'Agenda 21 Locale, l'introduzione del Sistema di Gestione Ambientale e la diffusione di un Marchio Ambientale dell'AMP, attività previste dal presente progetto, rappresentano un necessario complemento di quanto già previsto nonché un importante strumento di coordinamento ed integrazione delle politiche di sviluppo sostenibile a livello locale.

Villasimius

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